L’allattamento misto è una particolare forma di allattamento che prevede per l’alimentazione del neonato a partire già dalle sue prime fasi di vita, l’alternarsi del latte materno e del latte artificiale, quest’ultimo somministrato tramite l’ausilio di un biberon. Naturalmente, questo tipo di allattamento presenta dei vantaggi e anche degli svantaggi, ed è per questo che troviamo che sia di assoluta importanza dover ricordare a tutti coloro che stessero leggendo questo articolo che è sempre necessario doversi rivolgere ad uno specialista (in questo caso, un pediatra) prima di poter procedere con un cambiamento nell’alimentazione del vostro bambino, specialmente se avviene in una fase così delicata del suo sviluppo. Il pediatra saprà sicuramente darvi indicazioni più precise ma, in linea di massima, si sceglie di procedere con l’allattamento misto solo e soltanto quando si presenta una o più delle seguenti condizioni:

  1. Ritardo della montata lattea e/o quantità di latte materno insufficiente a poter nutrire in maniera adeguata il neonato; forse non tutti sono a conoscenza del fatto che l’allattamento viene regolato da una zona particolare del cervello che risponde al nome di ipofisi. L’ipofisi, a partire dai due fino ad arrivare ai cinque giorni dopo la nascita del bambino, è in grado di riconoscere l’assenza del bambino e della placenta. Ed è proprio lei, l’ipofisi, a dare il segnale di partenza alla montata lattea e quindi, alla produzione dell’ormone che chiamiamo prolattina. L’ipofisi, però, è strettamente collegata alla zona del nostro cervello che è in grado di poter gestire le emozioni, e per questo è facile che in condizioni di forte stress psichico e fisico, la montata lattea possa subire dei ritardi o che addirittura questo senso di disagio percepito dall’ipofisi, arrivi a causare una scarsa produzione di latte materno. Questo può accadere molto più facilmente al giorno d’oggi, dato lo stile di vita frenetico a cui moltissime donne sono sottoposte ogni giorno, specialmente nelle situazioni in cui queste si trovino a gestire la casa, il lavoro e anche un figlio, senza poter contare su alcun tipo di aiuto. Questa insufficienza di latte materno può essere dettata, oltre che dallo stress e da un possibile malfunzionamento dell’ipofisi, dall’utilizzo di farmaci (specialmente se la madre è momentaneamente malata o ha una condizione cronica) e dall’evenienza di un parto gemellare (che, molto probabilmente, renderà necessario l’acquisto di uno di quei comodi passeggini trio disponibili sul mercato)
  2. Mancato aumento di peso del neonato entro un lasso di tempo ben precisato; i primi novanta giorni di vita di un neonato sono di fondamentale importanza per il corretto sviluppo del bambino stesso. È per questo che, in questi primi tre mesi, ci si assicura di pesare il neonato almeno una volta a settimana, idealmente sotto il controllo di uno specialista; questo comportamento è necessario per poter essere assolutamente certi che il bambino stia crescendo come si deve (per questo si intende in particolar modo un aumento di peso che va da un minimo di 120 grammi fino ad arrivare ad un massimo di 150 all’interno di un arco di tempo di sette giorni) e, nel caso contrario, sarà utile correre ai ripari il prima possibile.

Vediamo adesso come fare sì che il processo di allattamento misto sia una esperienza positiva, sia per la madre, che per il neonato. Abbiamo avuto modo di poter parlare in un punto precedente del nostro articolo dell’esistenza di vantaggi e svantaggi di questo metodo di allattamento. Andiamo subito a vedere quali sono i vantaggi dell’allattamento misto, osservandoli in maniera esaustiva uno per uno in modo tale da potervi offrire un’idea precisa di come funzioni questo metodo. Il primo vantaggio dell’allattamento misto consiste nella possibilità di poter offrire al neonato la maggior parte dei vantaggi dati dall’assunzione di latte materno, come ad esempio la possibilità di poter assimilare vitamine e tutti gli altri enzimi che sono assolutamente necessari al benessere del neonato per poter crescere così in maniera sana ed ideale, nonostante l’assenza di latte materno. Tutto questo però è naturalmente condizionato dalla quantità di latte materno che il neonato potrà essere in grado di assumere, e dal confronto con la quantità di latte artificiale al quale la madre sarà costretta a ricorrere.

Naturalmente, il quantitativo specifico di latte artificiale in polvere da somministrare al neonato tramite l’ausilio di un biberon, sarà decisa e poi prontamente prescritta dal pediatra stesso, dopo una attenta analisi delle condizioni fisiche sia del bambino che della madre. In linea di massima, l’allattamento misto viene preso in considerazione solo a seguito delle prime otto settimane di vita, quando il bambino sarà in grado di poter accettare con maggior disponibilità l’inserimento del biberon all’interno della sua sfera alimentare e conoscitiva. Per quel che riguarda invece gli svantaggi di questo metodo, uno è sicuramente quello di poter favorire l’insorgenza di disturbi del tratto gastrointestinale nel bambino, che possono presentarsi sotto forma di infiammazioni e di coliche, che possono causare non pochi problemi al benessere del neonato. Tuttavia, questi fastidi possono essere alleviati se si decide di introdurre il latte artificiale dopo i sei mesi di vita, quando ormai l’apparato digerente e, soprattutto, il sistema immunitario, del bambino è ormai sufficientemente resiliente e per questo in grado di poter tollerare e quindi digerire in maniera corretta gli zuccheri contenuti nel latte non materno.

Naturalmente, così come abbiamo avuto modo di poter spiegare all’interno di questo articolo, la scelta di dover procedere con un allattamento misto è responsabilità della madre solo in parte; il coinvolgimento di un medico specialista è assolutamente un qualcosa di necessario e per questo, ci teniamo a ripetere che in nessun caso questo articolo deve essere utilizzato come un parere sostitutivo a quello di un pediatra. Se vi trovate di fronte ad una montata lattea insufficiente, se il vostro neonato non sembra aumentare di peso o se per motivi di stress o di tempo non avete modo di poter portare avanti l’allattamento al seno, ricordatevi di informare il vostro pediatra di fiducia per poter creare sotto la sua guida, un vero e proprio piano di allattamento misto.

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